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Residenza Don Alberto nasce dalla voglia di far rivivere un antico palazzo di famiglia datato 1556, dove si sono avvicendate le storie e le vite di tante persone, che se ne sono andate lasciando di generazione in generazione un’eredità di valori e tradizioni che abbiamo cercato di preservare.

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E' stata la casa degli affetti vissuti in una famiglia unita intorno alla figura di Pietro, papà di Alberto, il Don Alberto che dà il nome alla residenza. Cresciuto senza la sua mamma prematuramente scomparsa, Alberto dimostra fin da
piccolo le sue straordinarie doti di mente e di cuore, frequenta il liceo classico ad Ascoli Piceno e l’università a Roma, dove conosce la splendida Maria. La sposa e dal loro matrimonio nascono cinque figli, che formano un unico gruppo in movimento armonico, pur nelle differenze di carattere e di temperamento. Tra i giochi, la scuola e le corse nelle vicine campagne, pensano bene di scrivere i loro nomi sul muro delle scale, identificandosi come “squadra Persia”, scritto tuttora conservato con delicatezza e affetto. Diventato podestà del comune di Colledara, Don Alberto, così lo chiamavano, porta a termine il suo mandato con estrema onestà, mostrando di rispettare ed amare infinitamente la terra che lo vide nascere.

Dopo aver costruito una casa al mare, tutta la famiglia vi si trasferisce e qui rimarrà negli anni seguenti.

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E' stata la casa che ancora porta con sé il profumo dei dolci preparati da mamma Maria, il ricordo dei gesti sapienti che si ripetevano in cucina per la preparazione dei cibi, il ritmo paziente che scandiva il tempo, il pane fatto in casa una volta alla settimana, le caramelle che papà Alberto comprava e conservava in una grande scatola di latta e che mamma Maria consegnava ogni santa mattina ai suoi piccoli con il bacio del buongiorno, le attività regolate dalla luce del sole e dalle stagioni, il fuoco riacceso nel camino all'alba di ogni giorno dalla brace lasciata viva sotto la cenere durante la notte.

E' stata la casa che porta con sé il ricordo di una famiglia sempre attenta alle esigenze di tutti, sempre pronta ad aiutare tutti nel modo in cui si poteva: così era l'animo di Donna Maria e Don Alberto e così hanno insegnato ad essere ai loro figli.

E' stata e lo sarà, la casa dove il portone era sempre aperto... E soprattutto il cuore.

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